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Ricercatore

Silvia Pitzalis

Macro ambito di ricerca

Studi sociologici

Progetto di

Eduardo Barberis, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

  • Sinossi
  • Outcomes
  • Timeline
  • Gruppo di ricerca
  • Il progetto intende analizzare il lavoro delle commissioni territoriali e dei tribunali rispetto alle richieste di riconoscimento di protezione internazionale in Italia, in rapporto con i percorsi di “inclusione” costruiti da richiedenti, operatori e istituzioni. L’obiettivo non è un’analisi giuridica, ma un’analisi socio-antropologica del funzionamento del diritto, delle istituzioni e del lavoro degli operatori nelle istituzioni.

    Sono dunque oggetto di ricerca:

    • a) le idee e le procedure definite dagli operatori e che danno forma alle decisioni, con particolare attenzione al ruolo dei diversi percorsi di inclusione (come il modo in cui si è ospitati favorisce il successo della propria domanda di protezione?);
    • b) discorsi e rappresentazioni istituzionali sul fenomeno migratorio, che delineano un modello “ideale” di percorso meritevole di inclusione.

    L’obiettivo del progetto è di cogliere e interpretare empiricamente il rapporto tra:

    1. le migrazioni forzate;
    2. i soggetti gestori che (co-)definiscono percorsi di inclusione;
    3. l’apparato decisionale rispetto alle richieste di asilo che contribuisce a definire nella pratica profili meritevoli di protezione – intesi come prodotti storici, socialmente e culturalmente determinati.

    Per realizzare questo obiettivo vengono indagate le relazioni sociali tra richiedenti asilo, operatori dell’immigrazione, inclusi operatori legali, tecnici del diritto, figure dell’ordinamento giudiziario, attori istituzionali e cittadinanza.

  • Outcomes

    Il progetto vuole far emergere come e quanto le aule delle commissioni e dei tribunali, se supportate dal sapere socioantropologico, possano diventare luoghi per una più approfondita conoscenza e interpretazione dei recenti fenomeni migratori.

    L’analisi vuole creare conoscenze socio-antropologiche che siano in grado di supportare decisori, avvocati e altri tecnici del diritto. Inoltre, l’obiettivo è quello di informare le programmazioni delle politiche pubbliche di gestione e intervento rispetto al problema della migrazione, influenzando sia i percorsi di inclusione, sia la percezione e la rappresentazione pubblica. Il progetto, insomma, vuole contribuire a mostrare come l’antropologia e la sociologia (e in generale le scienze umane e sociali) possano offrire al diritto utili, se non fondamentali, strumenti di comprensione della contemporaneità e dei suoi numerosi e complessi fenomeni, nonché del suo stesso apparato.

    Questo intento è stato concretizzato anche con momenti di formazione.

  • Timeline

    Fase 1 (ottobre – novembre 2018): rafforzamento del background teorico e dell’analisi della letteratura

    Fase 2 (dicembre 2018 – novembre 2019): svolgimento di tre periodi bimestrali di ricerca etnografica su tre casi studi in tre regioni. Raccolta del materiale etnografico nei diversi ambiti di indagine (strutture di accoglienza, commissioni territoriali, tribunali, studi legali).

    Fase 3 (dicembre 2019 – marzo 2020): elaborazione dei risultati della ricerca e presentazioni della stessa. Produzione di mappe partecipate per la costituzione di gruppi di ascolto composti da richiedenti, operatori legali, tecnici giuridici, commissari, giudici, istituzioni, operatori dell’immigrazione.

  • Eduardo Barberis (supervisor), sociologo, si occupa di dimensione territoriale dei fenomeni migratori e delle politiche sociali da diversi anni, con pubblicazioni di rilievo nazionale e internazionale in materia – su temi come l’imprenditoria immigrata, il lavoro sociale con gli immigrati, la governance multilivello delle politiche sociali.

    Silvia Pitzalis (Research Fellow) è assegnista di ricerca in Sociologia dell’ambiente e del territorio e in Discipline demoetnoantropologiche presso l’Università di Urbino Carlo Bo.
    Antropologa di formazione, dal 2009 si occupa di disastri, rischio e vulnerabilità. Ha svolto al riguardo ricerche in Sri Lanka e nella zona emiliana colpita dal sisma del 2012.

    Inoltre dal 2007 si occupa di migranti a livello volontaristico e di attività politica. Tra 2016-2018 ha lavorato come operatrice sociale e come antropologa all’interno del sistema di accoglienza.

    La rete di collaborazioni nazionali e internazionali è consolidata anche dalla partecipazione attiva nelle principali società scientifiche di riferimento, come Espanet e Espanet Italia (di cui è membro del Comitato Scientifico), Società Italiana di Sociologia Economica (SISEC), International Sociological Association (per la quale ha co-organizzato nel 2015 ad Urbino il convegno del Research Committee 21 – Sociology of Urban and Regional Development).

    Negli ultimi anni, il lavoro di ricerca e intervento si è concentrato su aspetti interdisciplinari, che si sono concretizzati nella fondazione e coordinamento (fino al 2017) del Centro Interdipartimentale per la Ricerca Transculturale Applicata (CIRTA), che coinvolge sociologi, pedagogisti, linguisti, antropologi, psicologi e giuristi interessati ai temi della diversità culturale e delle migrazioni.

    Il gruppo di ricerca include i sociologi e le sociologhe – particolarmente esperti/e nell’analisi delle politiche sociali – presenti nel Dipartimento di Economia, Società, Politica dell’Università di Urbino Carlo Bo e colleghi e colleghe del CIRTA, in particolare l’antropologa Francesca Declich.

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